Glossario

 

Il vetro è un materiale che evoca bellezza, arte e un po’ di magia. Ma lavorarlo richiede anche una preparazione tecnica e la conoscenza di termini specifici. In questo breve glossario, ve ne offriamo alcuni tra i più utilizzati nel settore:

 

A

Acidato

Il vetro acidato è un vetro con una superficie granulosa, ottenuto per mezzo di un trattamento chimico basato sull’impiego di acido fluoridrico (che presenta caratteristiche chimico-fisiche tali da intaccare il vetro).

Argentato (specchio)

Il vetro argentato prende il nome da uno strato d’argento aderente ad una superficie della lastra, che causa un effetto di riflessione ottica, visibile sulla superficie opposta alla superficie trattata. Le lastre sulle quali viene effettuata l’argentatura sono prodotte con il procedimento float (che consiste nel fare galleggiare il vetro sopra uno strato di stagno fuso) e poi sottoposte al trattamento; tuttavia l’argentatura può essere eseguita anche ad altri stadi di lavorazione del vetro. Questo tipo di vetro può essere dotato di pellicola antinfortunistica, che in caso di rottura dello specchio, ne mantiene i frammenti aderenti ad essa ed evita potenziali infortuni.

Autopulente

Di invenzione successiva al vetro Pilkington, il vetro autopulente trova impiego nella costruzione degli edifici, automobili e altre applicazioni tecniche.
Uno strato di 50 nm di biossido di titanio applicato sulla superficie esterna produce l’effetto autopulente attraverso due meccanismi:

  • effetto fotocatalitico: i raggi ultravioletti catalizzano la decomposizione delle molecole organiche sulla superficie della finestra;
  • idrofilicità: l’acqua viene attratta dalla superficie del vetro, dove forma un sottile strato che “lava via” i residui dei composti organici.

B

Basso emissivo

Il basso emissivo è una tipologia di vetro su cui è stata posata una pellicola (couche) di uno specifico materiale (ossidi di metallo), che ne migliora notevolmente le prestazioni di isolamento termico, senza modificarne sostanzialmente le prestazioni di trasmissione della luce. I più comuni sono 4 mm, 3/3 oppure 4/4. Possono risultare leggermente colorati per effetto del trattamento superficiale. Lo stesso tipo di trattamento superficiale può essere utilizzato come resistenza elettrica per irradiare calore.

C

Colorato

Uno o più colori, spesso contrapposto a bianco e nero, o per indicare in un oggetto diversità dal suo colore naturale.

Controllo solare

Il vetro a controllo solare riduce l’utilizzo di sistemi di condizionamento, il carico energetico ed i costi. Nei climi più caldi, il vetro a controllo solare è utilizzato per ridurre l’apporto di calore solare e aiuta al controllo dell’abbagliamento. Nei climi temperati, è utilizzato per controbilanciare il controllo solare con un’elevata trasmissione di luce naturale. Il vetro a controllo solare è indicato in situazioni dove un eccessivo apporto di calore solare può costituire un problema in varie applicazioni, come ad esempio verande di ampie dimensioni, passerelle pedonali vetrate e facciate di edifici.

Cristallo

Il vetro cristallo (o semplicemente cristallo) è un vetro con aggiunta fino al 35% di piombo; duro, brillante; con aggiunta di potassio e cristallo di Boemia; utilizzato per oggetti artistici (calici di particolare pregio).

D

Dimensioni

Ciascuna delle misure che individuano e determinano l’estensione di un corpo sia in volume che in superficie (lunghezza, larghezza, altezza o profondità).

E

E, EI, EW

Simboli che, associati a una durata temporale, definiscono la classificazione di resistenza al fuoco:

– E: criterio di tenuta alla fiamma e ai gas caldi;

– EI: criterio di isolamento termico durante l’incendio;

– EW: criterio opzionale di limitazione del massimo flusso di calore. Vedi “Taglia fuoco”.

Emissività ɛ

L’emissività è una proprietà della superficie.

Quando si fronteggiano due superfici a diversa temperatura si ha uno scambio di calore per irraggiamento proporzionale a questa proprietà.

L’emissività normale di un vetro classico è pari a 0,89; quella di una vetrata a deposito basso emissivo (low-e) può raggiungere 0,01.

L’emissività è una proprietà essenziale per le prestazioni termiche delle vetrate isolanti.

Quanto più bassa è l’emissività del vetro, tanto più bassa sarà la perdita energetica per irraggiamento e, di conseguenza, migliori le prestazioni termiche della vetrata isolante.

EN

Norme con validità europea.

F

Fattore solare g

É il rapporto tra l’energia solare incidente sulla vetrata, assunta con valore 100 e la quantità di energia solare che passa.

Float (vetro float)

Il vetro float rappresenta il 90% del vetro piatto prodotto nel mondo.

Fabbricato con il sistema “a galleggiamento”, è stato inventato da Alastair Pilkington, dove il vetro fuso è versato ad un’estremità di un bagno di stagno fuso.

Oggi quest’operazione è effettuata in atmosfera controllata.

Il vetro galleggia sullo stagno e si spande lungo la superficie del bagno, formando una superficie liscia su entrambi i lati.

Il vetro si raffredda e solidifica mentre scorre lungo il bagno, formando un nastro continuo.

Il prodotto è poi “lucidato a fuoco”, riscaldandolo nuovamente su entrambi i lati, e presenta così due superfici perfettamente parallele.

Le lastre sono realizzate con spessori standard di 2, 3, 4, 5, 6, 8, 10, 12, 15, 19, 22 e 25 mm. Le dimensioni delle lastre sono normalmente di 321 x 600 cm.

Il vetro float, nell’edilizia moderna, viene utilizzato con lavorazioni che lo posso rendere più sicuro (tempera, indurimento, stratifica) o più performante dal punto di vista dell’isolamento termico, fonico, solare (vetri isolanti doppi o tripli con intercapedini con gas, trattamento basso emissivo, colorazioni).

Foratura

Il vetro può essere forato al trapano con apposite punte diamantate, adeguatamente refrigerate con getto continuo d’acqua.

La foratura può essere eseguita da trapani per vetro manuali monotesta o doppiatesta o a controllo numerico.

I fori non devono essere troppo vicini al bordo (a seconda anche dello spessore del vetro) per evitare rotture dovute alle tensioni interne del pezzo.

Nuovi macchinari permettono di forare con un particolare tipo di sabbia miscelata ad acqua (waterjet).

G

g

Simbolo del fattore solare.

H

Heat Soak Test (HST)

Trattamento termico successivo alla tempra, destinato a eliminare la maggior parte dei vetri che presentano rischi di rotture spontanee.

I

Indurito (vetro indurito)

Il vetro indurito termicamente è sottoposto ad un trattamento che ne aumenta la resistenza alle sollecitazioni meccaniche e termiche: il vetro viene portato ad una temperatura superiore a 600 °C ed in seguito gradualmente raffreddato.

La resistenza a flessione è  all’incirca metà di quella del vetro temprato, ma la distorsione superficiale risulta inferiore; questa tipologia di vetro è indicata per le applicazioni in cui è necessario evitare una rottura per shock termico e non appartiene alla categoria dei vetri di sicurezza, infatti in caso di rottura il vetro si scompone in grandi frammenti.

Infrangibile

Non facile a rompersi, garantito contro la rottura provocata da urti accidentali.

Isolamento termico rinforzato

Una vetrata isolante è detta a isolamento termico rinforzato quando contiene un vetro basso emissivo.

Isolante (vetrata o vetro)

La vetrata isolante è definita anche vetro isolante o in gergo vetro camera, e in linguaggio normativo “vetri uniti al perimetro” (in inglese: IGU, da Insulating Glass Unit, cioè elemento vetrato isolante).

È una struttura vetrata utilizzata in edilizia, in particolare nei serramenti esterni (finestre e porte) e facciate continue, per aumentare le prestazioni di isolamento termico e acustico.

È costituita da due o più lastre di vetro piano unite tra di loro, al perimetro, da un telaietto distanziatore in materiale metallico profilato (alluminio, acciaio) o polimerico e separate tra di loro da uno strato d’aria o di gas (argon, kripton o xeno).

Il telaietto perimetrale è conformato in modo che all’interno di esso possano trovare alloggio dei sali che sono necessari per mantenere disidratata la lama d’aria risultante, evitando in questo modo la comparsa di condensa sulla superficie delle lastre rivolta verso l’intercapedine.

L’argon, il kripton e lo xeno hanno lo scopo di aumentare l’isolamento termico, espresso in W/m²·K; l’impiego di gas kripton permette di ottenere valori prestazionali elevati mantenendo lo spessore della vetrata isolante esiguo: una vetrata isolante di spessore totale di 17 mm (con l’impiego di kripton) avrà lo stesso valore ug di una vetrata di 24 mm che impiega gas argon.

L’isolamento acustico è invece ottenuto attraverso l’incremento dello spessore delle lastre (meglio se di spessore diversificato per evitare fenomeni di risonanza acustica) e l’impiego di materiali fonoisolanti come alcuni PVB impiegati nel vetro stratificato.

L

Low-E

Vedi “Bassa emissività” e “Emissività ɛ”.

Lucido (vetro lucido)

Il vetro lucido è caratterizzato da una lucentezza naturale o conferita da proprietà o trattamenti particolari.

M

Magnetronico

Procedimento di applicazione del deposito su un vetro.

Marcatura CE

Marchio che viene affisso sul prodotto, sul suo imballaggio e sui documenti commerciali di accompagnamento. Il marchio attesta la conformità del prodotto vetrario ai requisiti previsti dai Regolamenti e dalle Direttive comunitarie applicabili.

Molatura
Il vetro tagliato presenta un bordo particolarmente tagliente e irregolare, che viene eliminato tramite un’operazione di molatura (eseguita manualmente o da macchinari) che asporta e uniforma il bordo del vetro in modi diversi, a seconda della lavorazione voluta:
 

  • filo lucido tondo: il bordo risulta arrotondato e lucido, il grado di lavorazione è elevato;

  • filo lucido piatto: il bordo risulta lucido e perpendicolare alla superficie ma la congiunzione viene smussata a 45°; anche qui si ha un grado di lavorazione elevato;

  • filo grezzo: come il filo lucido, con l’eccezione che il bordo non risulta lucido ma opaco e presenta una rugosità maggiore;

  • bisellatura: i bordi del vetro vengono molati per 10-40 mm di altezza per un angolo di circa 7 gradi rispetto alla superficie del vetro stesso.

N

Neutro (vetro neutro)

Il vetro neutro è un vetro borosilicato contenente quantità significative di ossido borico, ossido di alluminio alcalino e/o ossidi alcalino-terrosi. Grazie alla sua composizione, presenta un’elevata resistenza idrolitica e agli shock termici.

O

Opacità

La superficie di un materiale può essere trasparente, se trasmette la luce e attraverso di essa è possibile osservare un oggetto; traslucida, se trasmette la luce diffondendola ma non è trasparente; opaca se è impenetrabile alla luce visibile.

La maggior parte dei minerali metallici è opaca.

P

Pedonabile (vetro pedonabile)

Il vetro pedonabile o calpestabile è un vetro particolare, formato da due o più strati di lastre tenute insieme da due o tre pellicole, materiale plastico trasparente, e assemblate saldamente tra loro a seguito di un’azione congiunta di pressione e calore.

PVB (Polivinilbutirrale)

Film plastico che assicura l’incollaggio meccanico dei componenti vetrari nei prodotti stratificati di sicurezza.

PVB fonoisolante

Film plastico che assicura un elevato isolamento acustico e l’incollaggio meccanico dei componenti vetrari nei prodotti stratificati acustici e di sicurezza.

Q

Qualità

La certificazione di qualità, nel mondo del vetro come in qualsiasi altro settore produttivo, è comunemente indicata col prefisso “ISO”, seguita da un numero di riferimento che varia a seconda della tipologia di certificazione stessa.

La più comune, adottata da numerose aziende, è la ISO:9001, che stabilisce requisiti e obiettivi per un efficiente Sistema di Gestione della Qualità (SGS).

R

Ra

Indice di attenuazione acustica del rumore emesso all’interno di un edificio (ad es. conversazioni) e prodotto dal traffico aereo.

Ra,tr

Indice di attenuazione acustica del rumore emesso all’interno di un edificio e prodotto dal traffico stradale.

Rw

Indice di attenuazione acustica ponderato (secondo la norma EN 717-1).

Resistenza al fuoco

Il vetro definisce la sua resistenza al fuoco in base al ruolo statico (resistere meccanicamente) e alla tenuta (evitare il passaggio delle fiamme, dei vapori e dei gas di combustione). Tali caratteristiche vengono indicate oggi, dalle nuove norme europee di riferimento, con la lettera “E” (in precedenza RE).

Importante, per la resistenza al fuoco del vetro, anche l’isolamento termico (limitare il più possibile la trasmissione del calore). Tale caratteristica è indicata comunemente con la lettera ” I “.

In relazione ai requisiti dimostrati e agli elementi strutturali, i vetri resistenti al fuoco vengono classificati in base alle loro caratteristiche costruttive o a determinate prove di laboratorio; un numero affiancato ad una sola o ad entrambe le suindicate lettere, esprime i minuti primi per i quali resistenza, tenuta e isolamento si esplicano.

Reiflessione luminosa RL

Percentuale della luce visibile emessa dall’irraggiamento solare che viene riflessa dalla parete vetrata.

S

Sabbia

Il vetro che si trova in natura si forma con lo scioglimento della sabbia di quarzo a conseguenza di un forte aumento della temperatura. Il successivo raffreddamento solidifica il composto che diventa vetro.

Satinato (vetro satinato)

Vetro che si ottiene attraverso una lavorazione specifica che rende la sua superficie opaca.

Selettivo (vetro selettivo)

I vetri selettivi sono dei vetri bassi-emissivi che svolgono un’azione di filtro nei confronti del fattore solare, scoraggiando la trasmissione del calore per irraggiamento.

Sono generalmente prodotti con l’impiego di lastre colorate e vengono solitamente confezionati in vetrocamera in modo da raggiungere il doppio obiettivo di isolare termicamente e filtrare i raggi solari.

Sono quindi impiegati nella realizzazione di grandi vetrate o facciate continue pluripiano.

Serigrafia

Tecnica di deposito di un motivo smaltato su un vetro attraverso un telaio in tessuto o mediante stampa digitale.

Shock termico

Una forte differenza di temperatura tra due zone adiacenti di un vetro può produrre rotture denominate comunemente rotture per shock termico. L’utilizzo di un vetro temprato o indurito riduce o elimina questo rischio.

Silicio

Il biossido di silicio è fondamentale per la produzione del vetro, poiché consente la formazione del reticolo vetroso.

Stratificato (vetro stratificato)

Il vetro stratificato (in inglese “laminated glass”) è realizzato unendo due o più strati di vetro ordinario alternato a un foglio plastico di colore simil-latteo, solitamente polivinilbutirrale (PVB). Il PVB è unito a sandwich con il vetro che è poi scaldato a 70°C e pressato con rulli per espellere l’aria ed unire i materiali, l’operazione viene conclusa inserendo il sandwich così composto in un’autoclave a temperatura e pressione costante, dove si completa il processo di espulsione dell’aria, rendendo così il vetro laminato nuovamente trasparente.

Per i vetri laminati stratificati il taglio viene eseguito sia sulla parte superiore della lastra, sia sulla parte sottostante alla parte superiore della stessa, visto che sono due vetri accoppiati, mentre il film polimerico che tiene accoppiate le due lastre (in PVB o polivinilbutirrale) viene generalmente tagliato usando un cutter o imbevendolo di alcool etilico.

Il vetro stratificato è distribuito comunemente in casse contenenti lastre di 3210 x 2400 mm e/o in grandi lastre 3210 x 6000 mm, e con accoppiamenti 3/3, 4/4, o 5/5. Altri accoppiamenti vengono eseguiti appositamente su richiesta.

Gli strati intermedi possono presentare anche diversi spessori come pure il PVB può essere prodotto colorato in modo da dare all’insieme della lastra un aspetto colorato (tonalità bronzo-grigio).

Lo strato intermedio mantiene i pezzi di vetro in posizione anche quando il vetro si rompe, e con la sua resistenza impedisce la formazione di larghi frammenti affilati. Più strati e maggiore spessore del vetro aumentano la resistenza.

Lo strato di PVB dona al materiale anche un maggiore effetto di isolamento acustico e riduce del 99% la trasparenza alla luce ultravioletta.

Il vetro stratificato è normalmente impiegato dove ci può essere il rischio di impatti con il corpo umano, oppure dove il pericolo possa derivare dalla caduta della lastra se frantumata.

Le vetrine dei negozi, i parabrezza-lunotti delle auto sono tipicamente realizzati in vetro laminato come pure le zone parapetto delle vetrate interne ed esterne.

Viene considerato un vetro di sicurezza grazie alla capacità di mantenersi compatto se fratturato.

T

Tagliafuoco

Prodotto che soddisfa i tre principali criteri di resistenza al fuoco: EI, EW ed E. “EI” isolamento termico, “EW” resistenza meccanica ed “E” tenuta alle fiamme e ai gas caldi e infiammabili

Temperato (vetro temperato)

La lavorazione consiste in un processo di riscaldamento e raffreddamento repentino che mediante un soffio d’aria porta il vetro da una temperatura di 600° ad una di 300°.

Questo procedimento crea una compressione superficiale tale da aumentare la resistenza meccanica e termica del materiale rendendolo notevolmente più flessibile e più facilmente sottoponibile alle diverse sollecitazioni. In caso di rottura il vetro si frantuma in una moltitudine di piccoli frammenti non taglienti.

Trasmissione energetica TE

Percentuale del flusso di energia solare trasmesso direttamente attraverso la vetrata.

Trasmissione luminosa TL

Percentuale del flusso luminoso trasmesso direttamente attraverso la vetrata.

Trasmissione UV

Percentuale dell’irraggiamento ultravioletto (UV) trasmesso direttamente attraverso la vetrata.

Trasmittanza termica del vetro

Esprime la prestazione di isolamento della vetrata: quanto più è basso il suo valore, tanto più elevate saranno le prestazioni isolanti.

U

Ug

Trasmittanza termica del vetro espressa in W/m2K.

V

Vetro

Materiale costituito da silicati, in genere di metalli alcalini, alcalino-terrosi e di altri metalli bivalenti, ottenuto per fusione di sabbia silicea con ossidi e carbonati, avente consistenza solida ma natura amorfa, di larghissimo impiego in numerose applicazioni per la sua proprietà di essere modellato nelle più svariate forme e per la sua trasparenza.

La maggior parte degli utilizzi del vetro derivano dalla sua inalterabilità chimica e dalla sua versatilità: infatti, grazie all’aggiunta di determinati elementi, è possibile creare vetri con differenti colorazioni e proprietà chimico-fisiche.

Il vetro comune, siliceo, avrebbe un punto di fusione di circa 1800 gradi ma, con l’aggiunta di carbonato di sodio e carbonato di potassio arriva anche al di sotto dei 1000 gradi.

Già nel 2’000 a.c., in Egitto, veniva utilizzato il vetro, e nelle case nobili romane esistevano finestre con vetri.

Attorno al 1400 a Murano, nei pressi di Venezia, nasce la produzione di specchi, tramite l’argentatura, ed il cosiddetto “vetro cristallo”, che verrà poi perfezionata in Boemia una paio di secoli più tardi.

I segreti per produrlo, gelosamente custoditi dai veneziani, fecero sì che i costi furono notevoli fintanto che, nel 1688, un nuovo processo di fusione fu sviluppato ed il vetro divenne un materiale molto più comune.

L’invenzione della pressa per vetro, nel 1827, diede inizio alla produzione di massa di questo materiale.

Si susseguirono diverse invenzioni, tra le quali, per l’edilizia moderna, fu fondamentale quelle del processo FLOAT per la produzioni di vetri piani, negli anni 1960.

W

Warm Edge

Termine che designa un “effetto di bordo caldo”. Si ottiene inserendo in una vetrata isolante doppia o tripla un distanziatore a bassa conduttività termica.

Z

Zanfirico

Il vetro zanfirico viene utilizzato principalmente per piatti e bicchieri. È costituito da sottili canne in filigrana allungate e ritorte per formare motivi a reticolo.

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